PROGRAMMA SPECIALIZZAZIONE IN MEDIAZIONE FAMILIARE INTERNAZIONALE a cura di Rosita Marinoni
In Europa e nel mondo è presente un aumento esponenziale delle coppie binazionali e dei conflitti transfrontalieri tra genitori, che si traducono poi in sottrazione illecita dei figli o in ostacoli/rifiuto da parte di un genitore a far incontrare il figlio all’altro genitore. La conseguenza sarà una frattura dei legami del bambino con uno dei suoi genitori, con la sua famiglia, con il suo paese e la sua cultura d’origine
L’impotenza di soluzioni giudiziarie adattate alla specificità di questi conflitti La convenzione de L’Aia che prevede il ritorno immediato del bambino al suo paese di residenza abituale ad esempio non è ratificata dai paesi mussulmani. Da ciò deriva che non esiste alcuna soluzione giudiziaria possibile, in quanto ogni paese prende una decisione in favore del proprio cittadino, inapplicabile però nell’altro paese
Convenzione de L’Aia e Regolamento Europeo Bruxelles II bis non bastano per regolamentare pacificamente i conflitti tra genitori, che è invece l’unico modo che permette di mantenere i legami del bambino con entrambi i genitori
La specificità di questi conflitti internazionali: la distanza geografica, il blocco psicologico dei genitori nel timore di una sottrazione per ritorsione, gli ostacoli e l’opposizione all’accesso al bambino, le differenze delle culture e dei sistemi giuridici dei differenti Stati, portano nella maggioranza dei casi, e qualsiasi siano le decisioni prese in partenza, ad una difficoltà nel mantenere i legami del bambino con entrambi i genitori.
La mediazione familiare internazionale, che è rivolta alla composizione del conflitto tra i genitori in favore del dialogo e di soluzioni negoziate, sembra essere la sola soluzione adatta ed efficace per assicurare la protezione dei bambini ostaggi del conflitto, per permettere il mantenimento dei legami del bambino con entrambi i suoi genitori e una libera circolazione tra i due genitori ed i loro due paesi. In quanto intervento caratterizzato da forte complessità sul piano giuridico, culturale, metodologico ed organizzativo, la MFI richiede agli operatori che la praticano un insieme di conoscenze e competenze specifiche che permettano un intervento adeguato che tenga conto dei molteplici bisogni in gioco nella separazione di coppie bi-nazionali.
PROGRAMMA CORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN:
MEDIAZIONE FAMILIARE INTERNAZIONALE
Destinatari:
Il corso è rivolto a Mediatori soci ordinari AIMS, per i quali il conseguimento del Diploma costituisce titolo di specializzazione, con la relativa iscrizione al registro dei mediatori specialisti AIMS.
Potranno essere accettati anche mediatori che abbiano concluso il proprio percorso formativo presso scuole non accreditate AIMS, purché conforme ai criteri del Forum Europeo, ai quali verrà rilasciato un Diploma che non dà comunque diritto all’iscrizione al registro dei mediatori specializzati AIMS
I candidati alla formazione devono avere già maturato una certa esperienza nella conduzione di mediazioni familiari, devono poter disporre di una dotazione informatica che consenta loro il collegamento internet per la formazione a distanza, è necessario inoltre che possiedano una buona conoscenza di almeno una lingua straniera.
L’ammissione al Corso verrà valutata in base al curriculum ed alla documentazione relativa alle esperienze formative e ad un colloquio via Skype.
Docenti:
Mediatori familiari internazionali, esperti in campo giuridico internazionale, esperti nel campo interculturale e interreligioso con particolare attenzione alle tematiche dei conflitti e delle relazioni familiari, esponenti delle autorità centrali e degli organismi che si occupano dei diritti dei minori e della prevenzione della sottrazione internazionale
Durata:
120 ore + tirocinio + supervisione
Tesina finale ed esame
Condizioni per la convalida della formazione:
Frequenza alle lezioni ( minimo 80%)
Realizzazione di un’esperienza pratica
Redazione e discussione di un elaborato scritto
SCHEDA INFORMAZIONI ON LINE :